Lectio sul vangelo di Luca 16,19-31: un articolo che nasce dal contributo di tutti i presenti.
La condivisione di un banchetto, del banchetto della Parola, della ricchezza che dimora in ciascuno di noi: un banchetto messianico.
Questa la serata della prima lectio che ci hanno regalato i nostri amici, condividendo i loro tesori, le loro ricchezze, insieme a noi, a questo “banchetto”, per arricchirci vicendevolmente, nella Parola e nella condivisione.
Lazzaro (in ebraico אֶלְעָזָר – ‘El’azar: aiutato da Dio), il povero, che mangia le briciole che i ricchi usavano per pulirsi la bocca, ma che dopo la sua morte viene portato dagli angeli, accanto ad Abramo.
Il ricco, uomo senza nome, che dopo la morte viene sepolto, come se rimanesse sottoterra, fermo, senza movimento, senza nessun cambiamento.
E questa arroganza, l’assenza del cambiamento, l’assenza di consapevolezza, di voler capire e trasformarsi, tiene quest’uomo negli inferi. Lo tiene separato da un abisso da chi invece è stato capace di ACCORGERSI.
Ognuno di noi sta sulla soglia, su una porta. A volte è colui che bussa, a volte è colui che apre. Ciò che ci fa essere partecipi della vita e dell’amore è accorgerci di quando c’è qualcuno che bussa alla nostra porta, e di quando siamo noi a bussare.
La condivisione di ciò che siamo, dei doni che Dio ha regalato ad ognuno di noi ci rende capaci di assaporare qui ed ora il Regno dei Cieli. Ognuno è ricco di qualcosa, tutti abbiamo una ricchezza, unica ed irripetibile.
Se riusciamo a far circolare la nostra ricchezza, ogni nostro dono, talento, allora riusciamo davvero a condividere.
Questo “far circolare” diventa capacità di costruire relazioni, autentiche, nell’amore, diventiamo capaci di costruire amicizie e amicizia. Il sapore dell’eternità sono le relazioni che riusciamo a costruire nella nostra vita.
Tutto sta dentro la Legge di Abramo, e, allo stesso tempo, Gesù la trasforma. Le Scritture ci permettono di comprendere, di avere una guida sempre pronta per interrogarci. Una guida per camminare ogni giorno verso la conversione, per mostrarci, come di fronte ad uno specchio, come e cosa guardare.
Il ricco e Lazzaro sono separati da un abisso invalicabile, perchè soltanto se riusciamo a cambiare il nostro cuore possiamo cambiare noi stessi.
Che ognuno di noi possa sempre accorgersi di chi sta alla nostra porta, e sono tanti.